I prestiti per dipendenti privati sono finanziamenti personali concessi a chi lavora presso una azienda di piccole, medie o grandi dimensioni, e ha necessità di un finanziamento con cui acquistare determinati beni o servizi. Come di consueto accade per i prestiti a dipendenti, anche quelli concessi ai lavoratori di aziende private sono concessi con la modalità della cessione del quinto dello stipendio. Questo tipo di prestito ha il grande vantaggio di non far pesare sul lavoratore il rimborso delle rate, il cui importo viene detratto dallo stipendio netto e versato, a cura del datore di lavoro, direttamente alla società finanziaria.
Inoltre, i prestiti a dipendenti possono venire richiesti anche da chi ha avuto, in passato, dei disguidi economici ed è stato segnalato come cattivo pagatori o è stato protestato.
Il tasso di interesse che si applica a questi finanziamenti è solitamente fisso, così come l’importo delle rate che bisogna pagare. La durata massima del prestito è di 120 mesi mentre quella minima è solitamente di 12 mesi. Per questi prestiti non c’è di solito una somma massima che è possibile chiedere, anche se alcune società finanziarie la fissano in circa 60.000 euro. L’importo massimo viene infatti calcolato di volta in volta a seconda dello stipendio del lavoratore che ne fa richiesta.
Dato che la rata massima pagabile è pari ad 1/5 dello stipendio e che la durata di rimborso non può superare i 120 mesi, la società finanziaria calcola la somma massima da poter concedere sulla base di questi due dati.
Il vantaggio della cessione del quinto, rispetto ad altre soluzioni come i prestiti per dipendenti, sta nel tasso di interesse che viene concesso al debitore. Poiché infatti viene considerato un prestito sicuro, spesso le condizioni contrattuali sono migliori e più vantaggiose rispetto a quelle che sono previste da altre tipologie di finanziamento.